Spettacolo

1/11 febbraio 2012 | feriali ore 21.00, festivi ore 16.00, lunedì riposo | Fabbricone

UBU ROI

di Alfred Jarry
regia ROBERTO LATINI
musiche e suoni Gianluca Misiti
scena Luca Baldini
costumi Marion D'Amburgo
luci Max Mugnai
assistente alla regia Tiziano Panici
con Roberto Latini
e Sebastian Barbalan, Lorenzo Berti, Fabiana Gabanini, Ciro Masella, Savino Paparella, Simone Perinelli, Marco Jackson Vergani

Produzione TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA / FORTEBRACCIO TEATRO


Prima nazionale

 Datato 1896, il testo è la definizione di un processo di teatralizzazione unica: un gioco scolastico che diventa spettacolo per marionette e poi occasione scenica per riflessioni sulla natura dell'arte teatrale. Attraverso una costante reinterpretazione del Macbeth di Shakespeare, Alfred Jarry apre il Novecento alla "patafisica", la scienza delle soluzioni immaginarie. Quasi un errore imprevisto della letteratura teatrale. Una specie di sbaglio che si è cercato talvolta di relegare appena fuori dal teatro, regolamentare dentro una distanza che potesse essere rassicurante, una devianza riconosciuta come diversa e quindi sopportata dentro una differenza. Il tempo, l’arte intorno all'arte e tutto ciò che è il teatro degli ultimi cent’anni, hanno invece reso possibile ricollocare Jarry tra Pirandello e Beckett, ammettendolo all'assolutezza che gli compete e quindi, come rispondendo ad un reclamo, farci i conti.
Ubu Roi è ormai un classico del teatro mondiale, come Edipo o Amleto, capace cioè di superare se stesso e mettersi a disposizione dell'occasione teatro che ogni appuntamento scenico rappresenta.

 

“Per me, da Jarry inizia il Teatro contemporaneo.
Gli Ubu sono un’alterazione e una capacità insieme. Dalla loro comparsa sulla scena si può stabilire un punto di non ritorno. E quindi anche di ripartenza, o partenza nuova.
Mentre ci si affannava ad accompagnare il Teatro alla vita e a ricomporre tutte le sfumature dei velluti del Teatro intanto borghese, Jarry è riuscito a ricondurci al Teatro, a riconvocarci, proponendo delle figure e una modalità di relazione tra testo e scena assolutamente contemporanei.
Jarry propone una nuova convenzione, più che moderna, dentro l’assolutezza che soltanto i classici riescono a determinare.
Ubu apre la strada al Teatro del Novecento.
Sono sempre stato convinto che quanto proposto dalla scena difficilmente riesca a stare al passo con i cambiamenti che avvengono in platea. Voglio dire che la velocità di trasformazione, di evoluzione, del pubblico, i gradi, come conquista, della comunicazione e ogni altra relazione che si stabilisce tra lo spettacolo e il pubblico, sono più in avanti di quanto generalmente lo spettacolo riesca a proporre.
Jarry, insieme a pochi, pochissimi altri, è riuscito invece a darci un appuntamento dentro il futuro prossimo, spostando il luogo dell’incontro dalla convenzione stabilita alla relazione possibile.
La patafisica, o scienza delle soluzioni immaginarie, è una parola che da sola può essere sinonimo di Teatro.” (Roberto Latini)

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4 febbraio 2012, ore 18.00
Ridotto del Teatro Metastasio
INCONTRO CON LA COMPAGNIA
coordina l'incontro Gherardo Vitali Rosati, critico teatrale

Dopo l'incontro è prevista una degustazione di dolci a cura del Consorzio Pasticceri Pratesi

Ingresso libero

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