MASSIMO BRESSAN

PRESIDENTE FONDAZIONE TEATRO METASTASIO

Costruire una dimensione pubblica di confronto e dibattito sulle vicende umane e sociali è alla base dell'impegno pratese nel Teatro negli ultimi 50 anni della sua storia. Inserire la rappresentazione teatrale, i percorsi laboratoriali di produzione e di costruzione dello spettacolo, la capillare inclusione del pubblico nei percorsi di formazione ed avvicinamento allo spettacolo, sono momenti centrali nella storia del rapporto tra Teatro e Città. Questo rapporto ha contribuito a rafforzare la capacità critica dei pratesi, peraltro già spiccata per natura, includendo nuove e sincrone visioni del mondo nel loro orizzonte. Il Teatro è sempre in relazione dialettica con la Città che lo circonda, cerca di comprenderla e di trovarne una chiave interpretativa; i cittadini spettatori, a loro volta, vi trovano elementi di lettura del mondo anche quando non li stanno cercando. Questo legame è particolarmente importante per un luogo, come questo, in cui i cambiamenti si manifestano in modo contemporaneo, talmente esplicito da risultare poco comprensibile. Il disorientamento che può derivare da questa esposizione alla parte più concreta della globalizzazione richiede una capacità narrativa che è propria del Teatro, ed è forse questa una delle ragioni del particolare legame che il Metastasio ha sviluppato con la sua Città. Questo percorso viene sempre più condiviso non soltanto con altre importanti istituzioni teatrali regionali, italiane ed europee, come accade anche in questa stagione, ma soprattutto con gli altri enti e associazioni culturali e con le istituzioni cittadine. La costruzione di uno spazio pubblico di discussione e di comprensione del presente è un obiettivo verso il quale il Metastasio continuerà a lavorare in questi anni. Non sarà determinante per influenzare le dinamiche del cambiamento, ma la presenza di una importante istituzione culturale italiana nella nostra Città è certamente un elemento di stimolo e sostegno alla curiosità, alla critica ed alla comprensione del presente.

 

 

 

FRANCO D’IPPOLITO

DIRETTORE FONDAZIONE TEATRO METASTASIO

La presentazione di una nuova stagione è sempre emozionante, perché racconta il senso del nostro mestiere, parlando - attraverso i titoli e gli artisti coinvolti- di "cosa" vogliamo raccontare, di come vogliamo farlo, di "chi" vogliamo incontrare. Questa stagione l'abbiamo pensata e vorremmo viverla come una "festa" civile e culturale di tutto il territorio, fin da questo prologo festoso sull'erba e dal regalo gioioso alla città del murale di Dem, che andremo a vedere dopo. La stagione 2016/2017 si svolgerà in tutti i nostri spazi, Metastasio e Fabbricone, Magnolfi e Fabbrichino (che stiamo dotando di una nuova gradinata modulare piena di colori). Complessivamente gli spettacoli programmati sono 32, per un'offerta complessiva di 172 recite (31 in più della stagione appena conclusa); 9 le nuove produzioni per 83 recite (cui si aggiungono in tournée italiana ed europea le riprese e il debutto del nuovo spettacolo di Peter Stein nell'estate 2017) e 23 gli spettacoli ospiti per 89 recite. Una stagione ordinata, con 10 titoli al Metastasio, 9 al Fabbricone, 7 al Magnolfi e 6 al Fabbrichino. Vogliamo dichiarare fin da oggi l'obiettivo che ci siamo dati, insieme alla meravigliosa squadra del Met, giovane e di grande competenza e passione: un incremento del pubblico nella stagione 2016/2017 fra il 15 e il 20 per cento, cercando di superare nei nostri teatri quota
26.000 spettatori e 208mila euro di incassi al botteghino. Poiché siamo convinti che non si possano più tracciare confini definiti fra le arti dello spettacolo e che la multidisciplinarietà costituisca un valore ben oltre la semplice sommatoria di generi, l'offerta spettacolare 2016/2017 sarà -come di consueto-completata dalle performaces più innovative del panorama internazionale del CONTEMPORANEA FESTIVAL '16, diretto da Edoardo Donatini (che si svolgerà dal 23 settembre al 2 ottobre 2016), dalle rassegne METRAGAZZI e METDANZA, nonché dalla XXII edizione di METJAZZ, a cura di Stefano Zenni (che si svolgerà dal 23 gennaio al 20 febbraio 2017).


UN REPERTORIO PER IL MET

Attraverso i titoli e gli artisti presenti vogliamo iniziare a ricomporre un "repertorio" contemporaneo di testi e messinscene del Met, assumendoci la responsabilità di continuare ad essere uno dei punti evolutivi della cultura teatrale del nostro Paese, un teatro presente al proprio tempo e alle donne e agli uomini cui si rivolge. Un "repertorio" capace di parlare a molti, con un linguaggio semplice, chiaro, che tenga insieme la parola dei drammaturghi e i diversi mezzi di espressione della creatività contemporanea, che faccia incontrare nuovi autori, nuovi registi e attori. Un "repertorio" che si organizzi intorno al lavoro degli artisti, dei tecnici, degli organizzatori che lavorano al Met e con il Met, rifiutando ogni autoreferenzialità e rinunciando agli egoismi nel proprio lavoro. Un "repertorio" popolare, e proprio per questo contemporaneo, che unisca le passioni, creando, per il tempo in cui si è partecipi di uno spettacolo, una città "comune", "fraterna", pure nelle differenze sociali, culturali e di pensiero. Vogliamo che il teatro torni ad essere "prassi" civile e culturale di una collettività, fenomeno di vita associativa, e che possa ambire ad essere uno dei "facilitatori" della coesione e della integrazione sociale. Se le relazioni sociali sono in tumultuosa modificazione e se inevitabilmente il pubblico teatrale cambia con esse, allora anche il teatro non può non cambiare unendo elementi esistenti a connessioni nuove, riuscendo a costruire un rapporto non statico con il proprio pubblico, ma capace continuamente di rilanciare l'interesse, la curiosità verso nuovi modi di raccontare le storie di sempre. Gli spettatori, quelli già conquistati e quelli che vogliamo conquistare, restano al centro del nostro progetto di "repertorio" e continueremo a coinvolgerli con azioni di formazione consapevole e competente quali Il laboratorio delle arti e della scena (rivolto ai bambini ed agli educatori), Lo spettatore attento (percorso di approfondimento alla visione curato da critici e studiosi) e Lo spettatore critico (percorso di analisi e critica dello spettacolo rivolto agli studenti del Pro.Ge.A.S. di Prato e curato da un esperto), ma anche con il progetto trasversale con i pubblici dei teatri Cantiere Florida di Firenze, Del Giglio di Lucca, Teatro Manzoni di Pistoia, Teatro del Popolo di Castelfiorentino e Teatro delle Arti di Lastra a Signa.

Questa visione, che ha ricadute sulla funzione svolta dai soggetti teatrali nel sistema regionale dello spettacolo dal vivo, la condividiamo da mesi con un "tavolo di pensiero" partecipato con l'Associazione Teatrale Pistoiese e il Teatro del Giglio di Lucca, anche al fine di offrire alla Regione uno "strumento" pubblico e plurale di attuazione delle politiche di promozione e diffusione della creazione teatrale contemporanea.

 

LE NOSTRE PRODUZIONI
9 nuove produzioni in sede, 1 nuova produzione e 5 riprese in tournèe.
Abbiamo chiesto agli artisti delle nostre nuove produzioni di "aprire" i processi creativi alla città, anche fuori dei luoghi deputati dello spettacolo. In cambio di questa "apertura" (che comporta un allungamento dei tempi di allestimento e prova e una nuova disponibilità da parte degli artisti), le compagnie costruiranno il proprio pubblico, che sarà anche il pubblico del Met. Lo abbiamo chiesto a Luigi Lo Cascio, che presenterà a inizio novembre al Fabbricone il suo lavoro sulla poesia di Pier Paolo Pasolini Il sole e gli sguardi, coprodotto con il CSS di Udine, che siamo certi colpirà nel cuore e negli occhi ognuno di noi. Come lo abbiamo chiesto a Daria Deflorian e Antonio Tagliarini che, dopo il debutto al Theatre Vidy di Losanna e la partecipazione al Festival d'Automne all'Odeon di Parigi, saranno a gennaio al Fabbricone con Il cielo non è un fondale, ispirato dall'opera di Annie Ernaux, coprodotto con il Teatro di Sardegna e con ERT. 

Insieme a Massimiliano Civica e Oscar De Summa, che presenteranno a marzo due nuovi testi di drammaturgia italiana, rispettivamente Un quaderno per l'inverno di Armando Pirozzi al Fabbricone e La cerimonia dello stesso De Summa al Fabbrichino, abbiamo costruito un tempo medio-lungo di produzione, durante il quale ciascuno secondo le modalità del proprio processo creativo, incontrerà il pubblico fuori del teatro, per contaminare la creazione artistica con i vizi e le virtù dei cittadini non ancora spettatori. A Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti (di Archivio Zeta) abbiamo affidato un lavoro dal titolo Plutocrazia dal Pluto di Aristofane, che debutterà a maggio al Magnolfi, fondato sul contrasto povertà/ricchezza. Lo spettacolo nascerà da un percorso lungo quattro mesi, condiviso con un gruppo di trenta cittadini pratesi, occidentali e orientali, che "condizionerà" drammaturgia e regia dello spettacolo. E abbiamo chiesto anche agli artisti under 35 del progetto Cantiere futuro, che apriranno la stagione in ottobre presentando al Magnolfi È la pioggia che va (Compagnia Ziba), Interrail (Frequenze Alfa Teatro) e Corte d'amor (Fabio Pagano e Cecilia Ventriglia). Cantiere futuro è un progetto di produzione e programmazione realizzato dal Met insieme al circuito regionale FTS. Siamo particolarmente orgogliosi di produrre questi giovani artisti della scena toscana e di accompagnare la loro crescita sia sul piano artistico che su quello organizzativo. Con il TPO, compagnia residente al Fabbrichino, produrremo nel luglio 2016 un'azione teatrale nel quale il corpo di un danzatore e l'occhio di un artista agiscono in simbiosi, condividendo una scrittura astratta e immaginaria, dal titolo Landskin. In tournée debutterà a luglio 2017 il Riccardo II di William Shakespeare per la regia di uno dei grandi Maestri del teatro europeo, Peter Stein, con Maddalena Crippa nei panni dell'ultimo re d'Inghilterra del ramo principale dei Plantageneti. Sempre in tournée Un quaderno per l’inverno per la regia di Massimiliano Civica  sarà al Teatro India di Roma e saranno ripresi Porcile di Pier Paolo Pasolini - regia di Valerio Binasco  (a Pistoia, Milano, Lucca, Cesena, Venezia, Modena), Utoya di Edoardo Erba - regia di Serena Sinigaglia (a Spoleto, Modena, Pistoia, Firenze, Siena, Udine e Trieste), Jadasmeeristblau di Brecht-Weill con Adriana Asti e Alessandro Nidi (a Roma e Milano), Danza macabra  di August Strindberg - regia di Luca Ronconi (a Parigi) e Non dirlo. Il Vangelo di Marco di e con Sandro Veronesi . Infine, un'anticipazione: con Claudio Morganti stiamo pensando ad un progetto speciale che durerà l'intera primavera 2017, collocato in uno spazio speciale, particolarmente amato dall'artista.


GLI SPETTACOLI OSPITI

1 Teatro internazionale (Opera di Pechino)
3 Teatri Nazionali (Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile del Veneto, Teatro di Roma)
1 Tric (Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia)
3 Centri di Produzione (Associazione Teatrale Pistoiese, Elsinor, Tieffe Teatro Milano)
11 Compagnie (Teatro di Dioniso, Nina's Drag Queens, Virgilio Sieni, Anagoor, Pierfrancesco Pisani, Sotterraneo, La Corte Ospitale, Motus, Fabrica, Compagnia Orsini, Socìetas)

La programmazione 2016/2017 degli spettacoli ospiti è dedicata ad una generazione di artisti che merita di riconquistare i palcoscenici dei nostri teatri e di allargare il proprio pubblico, confrontandosi con la parola drammaturgica di nuovi autori come con le scritture classiche. L'ambizione che ci ha guidati nella scelta, cercando di non farci condizionare dalla necessità di reciprocità nella programmazione, è stata quella di proporre spettacoli intelligenti, belli, che raccontino storie collettive o individuali, che parlino la lingua dell'oggi, raccontino con i segni della contemporaneità, emozionino attraverso le passioni dei nostri giorni. Ampio spazio è dato alla nuova drammaturgia e alla musica come elemento narrativo che integra il testo. A NOVEMBRE al Metastasio la riscrittura "en travesti" dell'Opera del mendicante di John Gay, proposta dalle Nina's Drag Queen, con la drammaturgia di Lorenzo Piccolo (Premio Tondelli 2011), dal titolo Drag Penny Opera, fra provocazione e divertimento, a cominciare dalla playlist contaminata fra Bellini e Mina, fra gli Eurithmics e Domenico Modugno. Sempre a NOVEMBRE, al Fabbricone, il testo-preghiera-maledizione Lus di Nevio Spadoni, con la sempre lancinante Ermanna Montanari, accompagnata dal vivo dalla musica di Luigi Ceccarelli e Davide Roccato, per la regia di Marco Martinelli. A GENNAIO al Metastasio l'ultimo testo di Alessandro Baricco dal titolo Smith & Wesson, per la regia di Gabriele Vacis con un'inedita coppia Fabio Balasso e Fausto Russo Alesi alle cascate del Niagara. Dal capolavoro di Gabriel Garcia Marquez è tratto lo spettacolo che sempre a GENNAIO sarà al Fabbricone, Amore ai tempi del colera, operita musicale per cantattrice e suonatori con la regia di Cristina Pezzoli , che Laura Marinoni interpreterà, anche come cantante, sulle musiche caraibiche e le canzoni di Alessandro Nidi. A FEBBRAIO al Fabbrichino torna Serena Sinigaglia (dopo il successo di Utoya) con la regia di Tre alberghi , un testo dell'autore americano John Robin Baitz con Francesco Migliaccio mentre Oscar De Summa presenterà la trilogia dei suoi testi, Diario di provincia Stasera sono in vena e La sorella di Gesucristo. Nello stesso mese al Magnolfi Sotterraneo presenta in due puntate Il giro del mondo in 80 giorni da Jules Verne i Motus saranno al Fabbricone con uno degli spettacoli più belli e forti sul tema del gender, MDLSX, tratto dal romanzo Middlesex di Jeffrey Eugenides ed interpretato dalla strepitosa performer Silvia Calderoni. Ad APRILE -dopo sette anni di assenza- torna al Metastasio Ascanio Celestini con Laika, commovente viaggio tra gli ultimi, quasi un vangelo laico e Romeo Castellucci chiude la stagione del Fabbricone con il debutto italiano di La democrazia in America ispirato a Alexis de Toqueville. Alla stessa generazione di artisti che si confronta con i grandi testi del teatro è affidato altrettanto spazio nella stagione 2016/2017, che si aprirà in OTTOBRE al Metastasio con Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello per la regia e l'interpretazione di Valter Malosti . A DICEMBRE al Magnolfi toccherà a Fausto Paravidino che cura la regia di un piccolo gioiello di Ferenc Molnar, Souper, una piéce pungente che racconta di come sia antico il decadimento dei valori della nostra società. GENNAIO si aprirà sul palcoscenico del Metastasio con un grande Natale in casa Cupiello per la regia di Antonio Latella con Monica Piseddu e Lino Musella, una lettura all'europea di possente simbologia del capolavoro di Eduardo De Filippo, per proseguire al Fabbricone con l'emozionante Virgilio brucia degli Anagoor, dal II e VI Canto dell'Eneide, con un sorprendente Marco Cavalcoli e che prevede la partecipazione di un coro pratese. Al Metastasio in FEBBRAIO tocca a uno dei classici del teatro ottocentesco, Casa di bambola di Henrik Ibsen con Valentina Sperlì, Daniele Nigrelli e Roberto Valerio e poi a MARZO arriva l'Opera di Pechino con il Faust di Wolfgang Goethe nella rilettura della giovane regista tedesca Anna Peschke che, attraverso il surreale ed evocativo alfabeto gestuale e musicale cinese, scardina ogni precedente visione scenica occidentale del classico goethiano. Un altro classico del teatro napoletano, Miseria e nobiltà dell'altro grande Eduardo, Scarpetta, riletto da Michele Sinisi, sarà al Fabbricone ad APRILE, mentre al Metastasio arriva Il prezzo di Arthur Miller con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale e Elia Shilton. Chiude la stagione del Metastasio a inizio MAGGIO Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee con Milvia Marigliano e Arturo Cirillo, che ne cura anche la regia. Infine la danza, al Metastasio, dove a DICEMBRE Virgilio Sieni torna in scena dopo quindici anni con un "solo", dal titolo Isolotto, accompagnato dal vivo dalla chitarra di Eivind Aarset, uno dei più grandi musicisti contemporanei.

 

NOTIZIE UTILI
Stiamo potenziando il servizio di biglietteria online, confermando lo sconto su abbonamenti e biglietti per chi acquisterà online. Da quest'anno, infatti, tutti gli abbonamenti (MET/10, FAB/9 e a SCELTA) -quindi anche quelli al Metastasio- potranno essere confermati online dal 7 giugno e dalla stessa data potranno essere sottoscritti, sempre online, i nuovi abbonamenti. Direttamente al botteghino del Metastasio dal 5 al 17 settembre sarà possibile, invece, confermare gli abbonamenti e dal 20 settembre sarà possibile sottoscriverne di nuovi. Dal 4 ottobre saranno messi in vendita online e al botteghino del Metastasio i biglietti per tutti gli spettacoli della stagione 2016/2017. Un'altra novità importante per il pubblico della nuova stagione è rappresentata dai nuovi orari delle rappresentazioni: nei giorni feriali il sipario si aprirà alle 20.45, il sabato alle 19.30 e la domenica alle 16.30. Stiamo anche organizzando un servizio navetta da Porta al Serraglio al Fabbricone (e viceversa) per il pubblico degli spettacoli programmati al Fabbricone e al Fabbrichino che utilizzi il treno per raggiungere Prato. Il 'ticket navetta a/r' sarà acquistabile 'online' al prezzo di 2 euro.

 

CONCLUDENDO
Il rischio più grande sta nel non riuscire a praticare le intenzioni e i progetti dichiarati, assai di più che nel non raggiungere gli obiettivi prefissati. Vorrei concludere con l'ottimismo con il quale abbiamo lavorato in queste settimane, tutti gli Uffici del Met insieme. Il nostro leit motiv è stato "sì, ci crediamo!". Perché oltre la passione di tutti noi, sappiamo di poter contare sui nostri artisti e su un Consiglio di Amministrazione coeso che ci sostiene, così come sui Soci -Comune e Regione- che continueranno ad essere vicini convintamente. Da adesso vorremmo poter contare anche sulla collaborazione dei media, continuando a dirci, appunto, "sì, ci crediamo!".