Spettacolo

27 febbraio/4 marzo 2014 | feriali ore 21.00, festivo ore 16.00, lunedì 3 marzo ore 17.00 | Fabbricone - PROGETTO SPECIALE

ANTIGONE

UNA STORIA AFRICANA

liberamente tratto dall’opera di Jean Anouilh

regia e scena MASSIMO LUCONI
costumi Khadidiatou Sow
luci Roberto Innocenti

con Aminata Badji, Ibrahima Diouf,
Papa Abdou Gueye, Gnagna Ndiyae,
Mouhamed Sow, Galaye Thiam
e Moussa Badji, Ndiawar Diagne,
Marie Madeleine Mendy, Jean Guillaume Tekagne

 

un progetto
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
in collaborazione con Associazione APPI,
Centro culturale francese di St. Louis (Senegal),
Ass.to alle pari opportunità del Comune di Prato
e con la collaborazione della Comunità senegalese di Prato

 

Antigone ribelle, Antigone eroica, Antigone figlia, ma soprattutto sorella, che si oppone alle leggi dello stato in nome dei diritti sacri della famiglia e del sangue. Dovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome della pietas universale che si estende a tutti gli uomini sentiti come fratelli, superando ogni limite o divisione tribale e nazionalistica.
Nel lavorare a una messinscena di un testo così emblematico come Antigone ho pensato a un dramma a tesi, asciutto e compatto, impostato con la linearità della parabola e del teatro didascalico, unendo alla mia esperienza di regista europeo alcune modalità del teatro tradizionale africano.
È la struttura stessa del racconto didascalico a imporre l'uso di uno spazio che si protende verso il pubblico e il riferimento è chiaramente quello della piazza del villaggio, dove la popolazione si raccoglie ad ascoltare il griot, il cantastorie africano (cantore della tradizione orale degli antenati).
In questa griglia narrativa, i personaggi sono prigionieri della tragedia in una specie di prigione rituale, obbligati dall’ineluttabilità della storia a ripetere i meccanismi drammaturgici, ma nello stesso tempo con l’urgenza di uscirne attraverso il rapporto con il villaggio, che è il pubblico che ascolta.
E alla fine della storia, dopo la condanna a morte di Antigone, così come succede durante le feste o gli spettacoli di teatro popolare, dal pubblico escono i personaggi del coro per interagire con Creonte, con le loro domande irriverenti e taglienti come un’accusa.
Il griot, che racconta, prega e spiega al pubblico, è il vero sacerdote della cerimonia nel quale tutti si identificano e a cui nessuno si sottrae.
Come dei naufraghi rinchiusi nella loro storia, Antigone, Creonte e gli altri personaggi sono costretti a inscenare il proprio psicodramma con quel tipico processo di immersione in altre identità che caratterizza il teatro terapeutico.

Alla struttura linguistica della versione di Anouilh in lingua originale francese, studiata in Senegal nei licei, abbiamo aggiunto alcuni spezzoni di testo anche in wolof, la lingua parlata da tutti, mischiando il francese colto alla comunicazione diretta e popolare, rispecchiando così quello che è uno degli aspetti più interessanti del Senegal di oggi, l’osmosi alchemica fra tradizione popolare e cultura europea.

Massimo Luconi

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Spettacolo in francese e wolof con sopratitoli in italiano

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Per la replica di martedì 4 marzo alle ore 21, il Metastasio e l'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Prato offrono la possibilità di assistere al prezzo speciale di 7 euro al pubblico di non udenti e audiolesi.

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Venerdì 28 febbraio dopo lo spettacolo, Fabbricone
INCONTRO CON LA COMPAGNIA
modera Massimo Luconi, regista dello spettacolo

ingresso libero

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Nel foyer del Fabbricone, nei giorni di spettacolo, è possibile visionare la mostra di MOUSSA TRAORE, artista senegalese e ambientalista, scultore e pittore

Dakar, capitale del Senegal, è una città africana in piena espansione: lo spirito del villaggio lascia sempre più il posto a torri, grattacieli, autostrade; ma a Dakar c'è un quartiere, la Medina, dove ancora si trovano baracche in legno, case con tegole rosse, strade sfondate e tanta gente a piedi: Moussa Traore ha sempre vissuto là, e della contraddizione ha nutrito il suo carattere, lo spirito ribelle e l'ironia. Tuttora Moussa, che si definisce ambientalista scultore, vive e lavora nel cuore della Medina di Dakar, dove ha fondato un atelier aperto ai giovani artisti. La sua produzione, dall'85 ad oggi, ha trattato tematiche relative la salvaguardia dell'ambiente e il riciclaggio dei rifiuti: il suo lavoro parte dallo studio sull'ambiente dell'immensa periferia di Dakar, sull'accumulazione di tanti materiali di scarto che arrivano in Africa dall'occidente.

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PERCORSO DI INCONTRI CON ANTIGONE

Da lunedì 17 a sabato 22 febbraio è possibile partecipare al laboratorio sul mito di Antigone, come momento di incontro fra varie culture, organizzato dall'Assessorato alle pari opportunità in collaborazione con il Teatro Metastasio, che si svolgerà al teatro Fabbricone dalle ore 18.30 alle ore 20.30 (il sabato dalle 16.00 alle 18.00). Per partecipare presentarsi al teatro Fabbricone un quarto d'ora prima dell'incontro.
Per informazioni: 0574/1835429 oppure 0574/1835431

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