Metastasio Jazz

31 GENNAIO 2011 | Ore 21.00 | FABBRICONE

PAOLO BOTTI

Paolo Botti viola, banjo tenore, dobro, armonica, kazoo

con una prolusione di Stefano Zenni

L’ascolto della musica di Albert Ayler (1936-1970) è una delle esperienze più potenti del nostro tempo. Con il suo sax tenore Ayler ha portato alle estreme conseguenze la trasformazione del suono in una colata infuocata di vibrazioni, sublimando l’urlo in contorsione metafisica, in una comunione che è carnale, tragica, vitalistica, debordante. L’ossatura di questa musica sono melodie di carattere folklorico, cantabili e intense, che subiscono l’inquietante trattamento disperato del sax di Ayler. E i titoli ci parlano di streghe, fantasmi, angeli, di tutto l’universo di spiriti del folklore afroamericano che aiutò gli schiavi a resistere alla violenza fisica e culturale. Paolo Botti (1969), con un’operazione di rara bellezza, ha recuperato i temi di Ayler - o di composizioni a lui dedicate - e li suona a contatto diretto del pubblico con gli strumenti del folklore nero, ritrovando il nocciolo dei valori a cui dava voce Ayler, in un cortocircuito che riconcilia i vincoli della tradizione popolare e la creatività contemporanea.

Da ascoltare: Paolo Botti, Angels & Ghosts (Caligola)

PAOLO BOTTI