MET Ragazzi

12, 13 e 19 novembre | ore 17.00 | TEATRO FABBRICHINO

KINDUR, vita avventurosa delle pecore in Islanda

Compagnia TPO in coproduzione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana

direzione artistica Francesco Gandi, Davide Venturini
coreografia Anna Balducci, Erika Faccini, Paola Lattanzi
danza Erika Faccini, Valentina Caini, Valentina Consoli
digital design Elsa Mersi
computer engineering Rossano Monti, Martin Von Günten
sound design Spartaco Cortesi
percussioni/registrazioni Alessandro Benedetti, Stefano Doretti
costumi Fiamma Ciotti Farulli
oggetti di scena Livia Cortesi
collaborazione ai testi Stefania Zampiga

 

"Kindur" in islandese significa "pecore" e questo è uno spettacolo dedicato all'Islanda vista attraverso gli occhi delle sue pecore avventurose. Tutto il territorio di quest'isola è pervaso da un'aura fiabesca. Dal bianco dei ghiacciai all'aurora boreale, dai geyser al fragore di cascate gigantesche, questo è un paese dove ogni elemento naturale sembra animato da forze misteriose: è qui che una roccia può diventare un troll ed è nelle sue brughiere deserte che gli elfi esercitano il loro potere magico. In questo scenario anche gli animali più umili vivono una vera e propria vita avventurosa, degna dei racconti millenari che contraddistinguono l'Islanda. Prendiamo le pecore: chiuse dentro all'ovile per la stagione fredda, possono poi gustarsi la piena libertà, viaggiando solitarie o a piccoli gruppi, dalla primavera all'autunno. Nella loro ricerca di cibo hanno modo di immergersi nella natura più remota e frequentarne gli abitanti più o meno "nascosti". Nel loro cammino le pecore protagoniste di Kindur ci mostrano questo mondo segreto, forte e fragile allo stesso tempo, capace di comunicare ai bambini la straordinaria bellezza della natura.
In Kindur la storia di tre pecore si sviluppa parallela al ciclo delle stagioni: nasce in autunno, con il vento che tempesta l'ovile e prosegue fino alla tarda estate. Sarà un viaggio pericoloso, eroico, la fiaba di una natura che è leggenda, musica ed altri incontri.

Danza, teatro o atelier interattivo? Il TPO ha realizzato per questo progetto uno spazio scenico "sensibile" dove il pubblico, soprattutto quello dei più piccoli, può entrare in scena, immergersi nei vari ambienti naturali e giocare grazie all'uso di tecnologie digitali. Il pubblico e i performers possono disegnare nello spazio, produrre suoni, interagire con le immagini o gli elementi presenti sulla scena in un contesto di atelier. Il gioco, la danza, il racconto visivo diventano quindi parte di una creazione artistica originale interpretata da danzatori e pubblico dove non esiste un confine preciso tra spettacolo e atelier.

KINDUR, vita avventurosa delle pecore in Islanda