Spettacolo
SOLO REPLICHE PER LE SCUOLE | TEATRO FABBRICONE
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
per corpi e ombre
una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Imperfect Dancers
da A Midsummer Night’s Dream di Félix Mendelssohn-Bartholdy
un progetto di Walter Matteini e Fabrizio Montecchi
con Veronica Bracaccini, Mattia De Salve, Maria Focaraccio, Julio-Cesar Quintanilla, Armando Rossi
regia e scene Fabrizio Montecchi
coreografia Walter Matteini
maschere e sagome Nicoletta Garioni
costumi Corinne Lejeune
luci Cesare Lavezzoli
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MILLE PIEDI
Rassegna di danza per i non addetti ai lavori
Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Fondazione Toscana Spettacolo
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“Se noi ombre vi abbiamo irritato, non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia… noi altro non vi offrimmo che un sogno” (William Shakespeare).
Tutto quanto accade innanzi ai vostri occhi, cari spettatori, è un sogno. Un sogno che prende corpo grazie alle ombre - spesso le inquietanti ombre - della vostra immaginazione. Perché la rappresentazione teatrale, come la poesia, non è, e non può essere una realtà, non può dare certezze, né rendere conoscibile l’inafferrabile realtà. Ma di tutto questo, dando corpo alle ombre della fantasia, può darvi l’illusione…
Nel Sogno si intrecciano due mondi apparentemente contrapposti. Il mondo solare e corporeo della corte di Atene, delle due coppie di amanti e degli artigiani, e il mondo notturno e immateriale degli spiriti di Oberon “il re delle ombre”, di Titania, di Puck e delle fate. Ma questa contrapposizione non è conflittuale, perché uomini ed ombre si dimostrano essere proiezione l’uno dell’altro: se le ombre dipendono dal mondo degli uomini, è pur vero che anche gli uomini non possono vivere senza ombre, l’ “altro da sé” misterioso che li abita e li inquieta.
La materia di cui è fatto il Sogno rappresenta per Teatro Gioco Vita il terreno ideale per evolvere e maturare ulteriormente il proprio linguaggio artistico. Rappresenta un’occasione per esplorare nuove possibilità sceniche legate all’incontro tra corpi e ombre con l’idea, sempre presente, di fondere teatro d’ombre e danza attraverso l’alta mediazione della musica. Rappresenta inoltre un’occasione per esplorare nuove possibilità drammaturgiche e avvicinarsi, con discrezione, all’opera di William Shakespeare.
