Mostra
dal 14 aprile 2012 | Foyer del teatro Metastasio
IL TEATRO E LA SUA GENTE
Le sculture di Chiara Pasquetti
"April is the cruellest month", sostiene T. S. Eliot in apertura di The Waste Land, il suo capolavoro. E noi che amiamo profondamente il genio dello scrittore americano, ci permettiamo di contraddirlo. Con Saffo, che in un suo frammento afferma che "aprile è il mese dei ricordi e della fantasie". Il mese delle farfalle che intrecciano memorie. E per questo proprio in aprile inauguriamo nel foyer del Teatro Metastasio una mostra di sculture dell'artista pratese Chiara Pasquetti, che ha già un ricco percorso artistico alle sue spalle: una per tutte le opere, il grande e umanissimo Papa Giovanni XXIII che guarda benevolo i fedeli nella bella chiesa centrale di Montecatini, dove un gruppo di amici ha voluto fosse collocato. Alla quale va aggiunta la statua di Padre Pio, collocata anni fa in una piazza della città di Prato.
La rassegna ospitata nel foyer vuol essere un omaggio a Montalvo Casini, che la città aveva per un po' messo da parte nella sua memoria - come fa spesso coi suoi personaggi - ma che oggi recupera grazie al lavoro di Chiara e alla volontà del Consiglio di Amministrazione del teatro e a quella dell'Amministrazione Comunale, che hanno voluto, in questo modo, rendere omaggio all'uomo che ha 'fatto' il Metastasio. Che da ragioniere del Comune era diventato negli anni Sessanta il genius loci di quello che oggi è lo Stabile di produzione della Toscana.
Casini, che fra l'altro era un grande appassionato di jazz, godette delle simpatie del teatro italiano e di quello internazionale, da Grassi a Giorgio Strehler, da Carmelo Bene a Franco Zeffirelli, da Julian Beck e Judith Malina a Jerry Mullingan, Duke Ellington e Ella Fitzgerald, solo per citarne alcuni dei più illustri rappresentanti. Stima che presto divenne amicizia. E così, quando Giorgio Strehler se ne andò dal Piccolo di Milano, venne a Prato. E ci restò per un anno intero, durante il quale mise in scena fra l'altro quel 'Dna Re' - Nel fondo - di Gorky, che riscosse un ampio favore internazionale. E fu grazie al paziente lavoro di Casini e dell'assessore Eliana Monarca se Ronconi arrivò a Prato e creò, fra Metastasio, Fabbricone e Magnolfi, un centro d'arte scenica unico nel suo genere. Così come unico nel suo genere fu il Teatro Studio, fermamente voluto da lui assieme al critico teatrale de La Nazione, Paolo Emilio Poesio, e dal quale sono usciti registi, attori e scrittori di fama internazionale.
Noi non potevamo lasciare che il silenzio seguitasse ad avvolgere la figura del 'ragioniere che inventò il Metastasio'. Ed ecco che grazie a Chiara Pasquetti abbiamo compiuto la prima di una serie di iniziative destinate a ricordarlo.
Questa mostra di sculture è una sorta di piccolo grande libro tutto da sfogliare e da leggere, un diario dei giorni che furono e che saranno: è il passato e il futuro dell'arte del teatro, una minigalleria di volti, alcuni notissimi, che costituiscono la 'corte' che Chiara ha voluto accanto all'immagine di Casini. I problemi non sono stati pochi, Chiara ha scelto autonomamente, come si addice alla libertà intellettuale di ogni artista, i volti da raffigurare. Le sue sono state scelte attente, che hanno seguito un filo conduttore ben definito nella sua mente. Le opere sono di notevole livello e da ognuna di esse emerge la personalità del personaggio, ritratto con una forza davvero notevole. C'è l'anima, in queste sculture, non solo l'involucro fisico. La difficoltà più grossa da superare è stata quella di reperire le immagini giuste per arrivare a ricreare nella creta e nel gesso il volto di Casini: ce n'erano poche, e mai adatte allo scopo. Lui era così schivo che pur se sempre sotto le luci dei riflettori, evitava costantemente d'essere accecato dalle medesime. Si teneva in disparte.
Il Consiglio di Amministrazione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana
