Intorno al teatro

febbraio e marzo 2013 | ore 18.00 | Ridotto del Teatro Metastasio/Sala Montalvo Casini

INCONTRI DI RIFLESSIONE SUL TEATRO

Il Teatro Metastasio invita il pubblico e la città a partecipare alle presentazioni di alcuni libri sul Teatro editi da Titivillus.

 

> Sabato 2 marzo ore 18.00
Presentazione del libro
SORGENTI
Nascita del teatro corporeo
di Yves Lebreton
L’autore sarà presente e farà dal vivo una dimostrazione di lavoro sul teatro corporeo


In uno scritto al contempo autobiografia e saggio, Yves Lebreton ci invita a cogliere le 'sorgenti' ispiratrici della sua ricerca artistica. Traccia le tappe del suo impegno sulla via elitaria del Teatro Astratto il cui assolutismo lo spingerà alla 'desacralizzazione' tramite la sovversione del comico e il teatro popolare. Distante dalle convenzioni storiche, ripensa l'insegnamento di Étienne Decroux nel contesto del teatro contemporaneo, provocando inattesi confronti tra Edward Gordon Craig, Adolphe Appia, Émile Jaques-Dalcroze, Jacques Copeau, Antonin Artaud e Jerzy Grotowski. Non senza spirito critico, analizza le basi dell’Antropologia Teatrale di Eugenio Barba. Sorprendentemente per un artista del silenzio, il suo studio della voce incentrato sui ritmi respiratori e sul significato originario dei fonemi, lo conduce ai confini del linguaggio primario. Ma soprattutto, la sua inesauribile necessità di discernere al di là dell'attore 'l'uomo nella sua essenza', gli permette di svelare le 'energie' viventi dell'espressione umana. Le sue tecniche del 'Corpo Energetico' e del 'Corpo Vocale' in simbiosi con i quattro Elementi, i regni della natura, il cromatismo dei colori e dei suoni, costituiscono l'ossatura di una metodologia totalmente inedita per l'attore dove non si tratta più di acquisire un sapere, ma di scoprire le potenzialità dell'Essere che sono le fondamenta di ogni individualità.

YVES LEBRETON
Dopo studi pittorici e musicali, Yves Lebreton si avvicina all'arte teatrale nel 1963. Dal '64 al '68, si forma alla scuola di Mimo Corporeo di Étienne Decroux. Dal '69 al '75 dirige l’atelier di creazione Studio 2 in seno al Teatro Laboratorio di Eugenio Barba in Danimarca. Nel '76 crea a Parigi la Compagnia Théâtre de l’Arbre prima di stabilirsi in Toscana dove nel '92 fonda il Centro Internazionale di Formazione, Ricerca e Creazione Teatrale.
Per oltre quarant'anni non cesserà di girare l'Europa e le Americhe, riportando un vivo successo sulla scena internazionale. Grazie alla qualità plastica dei suoi spettacoli e all'ampiezza della sua attività pedagogica è considerato oggi il maestro fondatore del Teatro Corporeo.

 

 

> Sabato 16 febbraio ore 18.00
Presentazione del libro
STORIA DEL LIVING THEATRE. CONVERSAZIONI CON JUDITH MALINA
di Cristina Valenti
Saranno presenti l'autrice e Umberto Cecchi, presidente del Teatro Metastasio

Il Living Theatre, fondato nel 1947 da Julian Beck e Judith Malina, è stato la più radicale esperienza di sovversione teatrale del Novecento. Dai palcoscenici alle strade di tutto il mondo, dove l'ha portato il suo nomadismo comunitario, il Living Theatre ha creato spettacoli che sono entrati nella storia del teatro: da The Brig (1963) a Mysteries and smaller pieces (1964), da Frankenstein (1966) ad Antigone (1967), fino a Paradise Now, emblema del '68 teatrale. Con il ciclo L'Eredità di Caino, inaugurato nel Brasile delle favelas nel 1970, la compagnia ha portato il suo teatro nelle strade, nelle fabbriche, negli ospedali psichiatrici, nelle università, davanti alle carceri. Sette Meditazioni sul Sadomasochismo Politico (1973), Sei Atti Pubblici (1975), La Torre del Denaro (1975) sono le principali creazioni del ciclo, progettate per spazi aperti e luoghi non teatrali, e destinate a rinnovare lo scandalo di un teatro che ha affrontato denunce e arresti in dodici paesi differenti, sempre a causa delle sue battaglie civili e pacifiste. Il 'ritorno al teatro' nel 1980 ha dato vita a un nuovo impegno artistico, a favore di un dialogo sempre più allargato con gli spettatori. In queste conversazioni Judith Malina, che ha firmato la regia della maggior parte degli spettacoli, racconta la sua vita, il suo teatro e i suoi ideali politici e artistici: a partire dall’infanzia, quando dalla Germania emigra con la famiglia a New York, fino all’incontro con Julian Beck e al sodalizio artistico, politico e umano che li unisce e che continuerà fino alla morte di Beck nel 1985. Poi la decisione di continuare, con Hanon Reznikov (prematuramente scomparso nel maggio 2008), alternando gli interventi teatrali negli spazi aperti alla creazione di nuovi spettacoli per i teatri, fino all'apertura di un nuovo teatro nel Lower East Side di New York, nel 2007. Oggi Judith Malina ha di fronte molti bilanci e un nuovo inizio, dopo un sessantennio di ricerca per portare nel teatro la più concreta rivoluzione del linguaggio, ispirata da una visione anarchica che si è trasformata in strumenti e tecniche del lavoro creativo.


CRISTINA VALENTI
Cristina Valenti è docente di Storia del Nuovo Teatro presso il Corso di Laurea magistrale in Discipline teatrali dell’Università di Bologna.
Proveniente da studi di carattere storico e filologico (il suo volume Comici artigiani ha vinto il Premio Pirandello per la saggistica teatrale), negli ultimi anni ha rivolto la sua attività al teatro contemporaneo d’innovazione, al quale si è dedicata sia sul piano della produzione scientifica sia sul piano dell’organizzazione.
I suoi interessi attuali riguardano i teatri del disagio (handicap, carcere), il teatro di impegno sociale e civile, la ricerca delle giovani generazioni (in particolare come Direttore artistico dell’Associazione Scenario).
Fra i volumi pubblicati figurano studi monografici dedicati al Living Theatre e ad artisti ed esperienze teatrali contemporanee.

 

 

 

> Sabato 2 febbraio ore 18.00
Presentazione del libro
KANTOR. LA MATERIA E L'ANIMA
di Renato Palazzi
Sarà presente l'autore

 

Nato a Wielopole nel 1915, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, morto a Cracovia nel 1990, alla vigilia dell’andata in scena del suo ultimo spettacolo, Tadeusz Kantor non è stato solo uno dei più geniali uomini di teatro del Novecento, ma anche un infaticabile innovatore delle arti visive, un ardente continuatore delle avanguardie storiche, un protagonista e un testimone delle vicende di un intero secolo. Questo libro - corredato dalle immagini di Maurizio Buscarino - si propone di mettere in relazione fra loro le varie fasi di un complesso percorso creativo e le diverse direzioni di ricerca in cui esso si è andato sviluppando, per tentare di inquadrarlo in una prospettiva quanto più possibile unitaria. Come il titolo suggerisce, il volume è diviso in due parti: la prima, dedicata appunto al concetto di 'materia', prende in esame soprattutto gli elementi compositivi di un linguaggio teatrale che, pur nella crescente complessità delle situazioni, non ha mai rinnegato le sue matrici artigianali, le sue radici nel contesto di una realtà volutamente 'povera' e dimessa. Nella seconda, dedicata all’'anima', se ne analizzano invece i contenuti di tipo più spirituale e metafisico, la morte come mezzo per rappresentare la vita, l’ossessivo ricorrere della memoria, la straziante riflessione sulla precaria identità dell’individuo, incerta entità sospesa tra passato e presente, tra infanzia e vecchiaia.

 

RENATO PALAZZI
Renato Palazzi è nato a Milano nel 1947. Dal 1968 al 1972 ha lavorato al Piccolo Teatro di Paolo Grassi occupandosi soprattutto di spettacoli nelle scuole. Nel '73 è stato tra i fondatori del Salone Pier Lombardo. Negli stessi anni ha iniziato l'attività di critico teatrale collaborando fra l'altro con l'Avanti!, col Corriere della Sera e, dall'88, col supplemento culturale domenicale de Il Sole 24 ore. Dall'86 al '95 è stato direttore della Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, dove ha invitato Kantor a tenere un importante seminario. Nell'87 si è intrufolato 'illegalmente' come attore-macchinista in uno spettacolo realizzato in Italia dall'artista polacco, La macchina dell'amore e della morte. Dal settembre 2000 è tra i creatori e collaboratori del sito internet delteatro.it della casa editrice Baldini Castoldi Dalai, per la quale tiene anche una rubrica di riflessione e critica teatrale su Linus. Dal 2001 ha insegnato al CLEACC, il corso di laurea in economia dell’arte, della cultura e della comunicazione dell’Università Bocconi di Milano. Dal 2008 fa parte del Comitato Scientifico del Progetto Être, una iniziativa della Fondazione Cariplo che ha lo scopo di attivare e sostenere una serie di residenze teatrali in Lombardia.

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Tutte e tre le presentazioni sono a INGRESSO LIBERO