Informazioni

NAVETTA Porta al Serraglio / Fabbricone e Sala Fabbrichino
Per gli spettatori che raggiungono Prato in treno, il Metastasio ha istituito quest'anno un servizio navetta dalla Stazione di Porta al Serraglio al Fabbricone e alla Sala Fabbrichino (andata e ritorno), al prezzo forfettario di 2 euro. Il ticket navetta può essere acquistato on-line (ticka.metastasio.it), congiuntamente all'acquisto del biglietto dello spettacolo, o in biglietteria (via Cairoli 59, dal martedì al sabato 9.30/12.30 e 16.00/19.00).

 
VENDITA BIGLIETTI:

> http://ticka.metastasio.it
(sconto del 10% circa)
> Biglietteria Metastasio
via Cairoli 59, tel. 0574/608501
> Circuito Box Office
tel. 055/210804
> Tabaccheria Bigi Prato
via Bologna 77, tel. 0574/462310

 

Listino biglietti

Tipologia biglietto Costo in €
posto unico
INTERO
17,00
posto unico
RIDOTTO soci Coop
13,00
posto unico
RIDOTTO convenzioni / over 65
13,00
posto unico
RIDOTTO under 25
7,00

Spettacolo

27/30 aprile 2017 | feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30 | Teatro Fabbricone

Romeo Castellucci

LA DEMOCRAZIA IN AMERICA

Liberamente ispirato all'opera di Alexis de Tocqueville

 

regia, scene, luci, costumi ROMEO CASTELLUCCI
testi Claudia Castellucci e Romeo Castellucci
musica Scott Gibbons
con Evelin Facchini, Olivia Corsini,
Gloria Dorliguzzo, Giulia Perelli,
Stefania Tansini, Sofia Danai Vorvila

produzione esecutiva Socìetas
in coproduzione con deSingel International Artcampus; Wiener Festwochen, Festival Printemps des Comédiens à Montpellier, National Taichung Theatre in Taichung, Taiwan, Holland Festival Amsterdam, Schaubühne-Berlin, Festival d’Automne à Paris con MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis à Bobigny, Le Manège - Scène nationale de Maubeuge, Teatro Arriaga Antzokia de Bilbao, São Luiz Teatro Municipal, Lisbon, Peak Performances Montclair State University (NJ)
con la partecipazione di Théâtre de Vidy-Lausanne

L’attività della Societas è sostenuta da Ministero dei beni e attività culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena

PRIMA NAZIONALE

 

Questo spettacolo non è politico.
Questo spettacolo non è una riflessione sulla politica quanto, semmai, una sua conclusione.
Nel 1835 per la prima volta un europeo distoglie lo sguardo dal modello di Atene. Alexis de Tocqueville assiste alla nascita degli Stati Uniti d’America nel momento della genesi di una nuova Democrazia dal seme dei principi puritani e dell’eguaglianza degli individui. In essa tramonta l’esperienza della Tragedia come forma di coscienza e conoscenza politica dell’essere. Il grande laboratorio artificiale della negligenza dell’essere – la Tragedia - era stato archiviato per sempre; archiviato l’esperimento vitale e antibiotico insito alla democrazia ateniese di trovarsi, nella breve durata di uno spettacolo sugli spalti del Teatro di Dioniso, fuori dalla democrazia stessa, per ascoltare, ancora e ancora, la disfunzione esistenziale, il lamento della vittima espiatoria, che nessuna politica è in grado – ancora - di salvare.
Più nessun sacrificio, ma ancora nessuna politica.
Più nessun Dio, ma ancora nessuna città dell’uomo.
Cacciato il Capro Espiatorio, il coltello ci cade dalle mani, il cielo è vuoto, nuovo, azzurro, freddo.
Rimane il cerimoniale vuoto che celebra la grandezza di questa perdita.
RC, febbraio 2016

Quando il giovane aristocratico francese Alexis de Tocqueville rientra da un lungo viaggio di studio negli Stati Uniti d’America nel 1832, compone un saggio in due tomi sul neonato sistema politico americano. In un’opera che diverrà uno dei testi fondamentali per la cultura politica dell’Occidente contemporaneo, Tocqueville descrive il nuovo modello di democrazia rappresentativa ritracciandone l’origine negli usi, nei costumi, nelle idee, nella coscienza collettiva delle colonie della vecchia Europa, ormai affrancate verso un futuro di rifondazione e libertà. La democrazia americana - la prima che per vastità e radicalità veniva edificata in epoca moderna - si era potuta costituire grazie a quel fenomeno che Tocqueville individuava come Puritan Foundation - l’apporto, cioè, delle comunità puritane nel gettare le basi di una fattiva uguaglianza di stampo evangelico tra gli esseri umani. Il vero argomento di Tocqueville, però, non era l’America, bensì la democrazia stessa, scandagliata minuziosamente con acribia anatomica, la rinascita in terra vergine di un modello politico logorato dai secoli nella vecchia Europa. De Tocqueville osserva il potenziale di una democrazia giovane, pur rilevandone i pericoli e i limiti, come la tirannia della maggioranza, l’indebolimento della libertà intellettuale di fronte a una retorica populista, e l’ambigua relazione fra l’interesse collettivo e le ambizioni dell’individuo. Nello stesso tempo, il Potere nel Nuovo Mondo rimetteva in questione la propria rappresentazione. Nella Grecia classica, la Tragedia rappresentava il doppio necessario e l’ombra della Democrazia ateniese: con La democrazia in America Romeo Castellucci segue l’esempio di De Tocqueville e si pone nel tempo che precede la Politica, e, recisa in profondità la radice greca, in ciò che viene prima della Nascita del Teatro, in quell’attimo d’indeterminazione in cui i piedi nudi calpestano ancora le ceneri tiepide della Festa ormai abbandonata dagli Dei, ma non vedono ancora l’inizio della Tragedia, creata dall’Uomo. Un’opera che rintraccia una celebrazione dimenticata, un rito ancora senza nome, in cui il Teatro rinnovi la sua funzione primaria: l’essere il necessario e oscuro doppio dell’agone politico e delle forme delle società della razza umana.